Non se ne parla più al telegiornale, ma gli attacchi informatici gravi continuano ad aumentare

Non si sentono più molte notizie al telegiornale, ma gli attacchi informatici non si fermano mai. Nel 2018, ci sono stati 1552 (*) attacchi informatici gravi, il 37,7% in più rispetto al 2017 e del 77,8% in più rispetto al 2014 !

Gli hacker non sono più quegli eroi romantici che combattono i crimini ed i soprusi delle multinazionali (gli attacchi informatici di “attivisti” sono diminuiti del 22,8% (**)), ma sono cyber criminali che mirano solo a fare soldi (in aumento del 43,8%).

Oppure tecnici specializzati nel rubare informazioni o sabotare governi o aziende (spionaggio e sabotaggio governativo o industriale) che hanno aumentato la loro attività del 57,4%.

Il 38% degli attacchi del 2018 è stato eseguito sfruttando i malware, software malevoli di varia natura. Questo significa che più di un terzo degli incidenti poteva essere evitato con l’uso di strumenti antimalware ed una corretta formazione degli utilizzatori, siano essi pubblici, privati o aziendali.

L’elemento più importante nel processo della cyber-sicurezza è … l’uomo! Una corretta formazione degli utenti ed una aumentata consapevolezza dei cyber-rischi possono contribuire in modo determinante a ridurre la gravità dell’impatto degli attacchi.

Il fattore umano è ancora la vulnerabilità maggiore, per questo è importante aumentare la diffusione di informazioni utili a comprendere quali sono i rischi e come migliorare la cyber-sicurezza. Questo è l’obiettivo del SecuritySummit, organizzato a Verona da Clusit (***) il prossimo 3 ottobre.

Imparare a conoscere i rischi e le minacce, contribuisce a ridurre gli incidenti di cyber-sicurezza: informiamoci e formiamoci.

(*) Attacchi gravi di dominio pubblico italiani ed internazionali, analizzati da Clusit

(**) Tutte le percentuali si riferiscono a dati del 2018 sul 2017

(***) Clusit: Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, attiva dal 2000